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Verso
un luogo
nuovo

Concept


La collaborazione con diverse realtà vitivinicole italiane,
lo studio dei territori, l’amicizia con i produttori,
la passione per la sperimentazione,
il diletto nell’assemblaggio delle uve, il piacere della scoperta

da tutto questo nasce SYN



Un’idea insolita,
un progetto ambizioso che punta a racchiudere in un’unica bottiglia territori, persone e storie
Un vino che, prima di tutto, è spazio di relazione
L’istinto incontra la razionalità e guida l’intero processo produttivo,
nell’intima ricerca di un equilibrio in continua evoluzione

Annata per annata, nuovi vitigni e vecchi amici si incontrano per creare un vino differente e unico, nel quale la pluralità dei territori di origine danno vita a un nuovo luogo del vino
Si abbracciano terre e storie distanti, ma come un compasso, la punta fa perno sempre sulla Puglia, dove oggi ho piantato le mie radici.

Un grazie di cuore a Paola, anima creativa e forza instancabile, che ha reso speciale ogni passo di questo progetto

Marco Mascellani

Un grazie di cuore a Paola, anima creativa e forza instancabile, che ha reso speciale ogni passo di questo progetto

Marco Mascellani

sostenibilità



I nostri obiettivi presenti non devono pregiudicare quelli futuri.
Guidati da questa profonda convinzione, abbiamo scelto per Syn una bottiglia leggera in vetro premium 100% riciclato dell’azienda Estal, distribuito in Italia dal gruppo Saida, e un tappo tecnico Nomacorc con una carbon footprint negativa.

Per contribuire all’assorbimento della CO2 proveniente dal processo produttivo, tramite la piattaforma Treedom, abbiamo creato la piccola “foresta Syn”, piantando 20 alberi che hanno sottratto all’atmosfera 5660 kg di anidride carbonica

3 Territori
SYN

LE VIGNE
Castelplanio (AN) - Sulle colline di Monte Deserto, a 380 metri di altitudine, l’Azienda Socci coltiva e vinifica esclusivamente Verdicchio. Grazie alle significative escursioni termiche notturne e ai terreni calcareo-argillosi, questa zona rappresenta l’habitat ideale per il più importante vitigno a bacca bianca della regione. Insieme a Pierluigi e Marika, abbiamo selezionato l’appezzamento migliore per il nostro progetto: una piccola porzione di terreno che consente una maturazione leggermente anticipata rispetto ad altre aree, mantenendo comunque un ottimo livello di acidità.
Struttura e potenziale d’invecchiamento è il contributo che cercavamo da queste uve.

Civitaquana (PE) – Majella e Gran Sasso fanno da cornice al Podere dove Tenuta Tre Gemme coltiva i vitigni a bacca bianca. I 450 m sul livello del mare, il suolo calcareo - ciottoloso e le forti escursioni termiche notturne creano condizioni ideali per la coltivazione del Pecorino. Queste caratteristiche pedoclimatiche favoriscono una maturazione ottimale delle uve, contraddistinte da pH bassi e da concentrazioni zuccherine non particolarmente elevate. Grazie alla collaborazione con Carla e Anna, abbiamo potuto arricchire il nostro uvaggio con una spina acida decisa e una forte personalità.

Palmariggi (LE) - I vigneti cinti da muretti a secco a pochi chilometri dal mare di Otranto sono la cartolina di questa azienda. Qui, alcuni anni fa, abbiamo deciso insieme a Gaetano di impiantare il Grillo, vitigno autoctono siciliano, ma che si adatta perfettamente al clima salentino. Varietà versatile, coltivata a 90 metri di altitudine su terreni calcareo-argillosi, conferisce al nostro vino una piacevole suadenza e aromaticità.

UVAGGIO
Ogni varietà contribuisce in parti uguali alla composizione dell’uvaggio. La scelta di unire le uve in principio anziché i vini è uno degli elementi caratterizzanti il progetto Syn. In questo modo infatti, riusciamo ad ottenere un mosto con caratteristiche univoche: i precursori aromatici si mischiano e gli equilibri degli acidi organici delle uve con i rispettivi sali si modificano. Si ottiene quindi una materia prima di partenza impossibile da ottenere diversamente perché non propria di nessun vitigno. L’impossibilità di prevedere esattamente il risultato finale tratteggia un viaggio senza copione, in grado di esaltare la complessità dei terroir e l’artigianalità del processo, svelando pienamente il carattere del vino solo al termine dell’affinamento.

IN CANTINA
Le uve, raccolte contemporaneamente, sono state trasportate tramite camion refrigerato a Bagnolo del Salento, dove ha avuto luogo la vinificazione. Dopo una notte a 6 °C in cella frigorifera, le tre varietà sono state pigiate insieme, creando una massa unica che è stata sottoposta a criomacerazione prefermentativa per 3 ore. Il mosto fiore, una volta pulito, ha fermentato in un silos di acciaio e in due barriques, alla temperatura controllata di 18°C. La scelta dei contenitori ha svolto un ruolo chiave nella definizione del carattere finale del vino. Per l’affinamento in legno abbiamo utilizzato barriques TN Coopers “Fresh Plus” in rovere francese a grana fine, tostate per convezione a 150 °C per 6 ore. La lunga e bassa tostatura consente lo sviluppo di aromi delicati e non invadenti. Con l’obiettivo di ridurre ulteriormente l’impatto del legno sul vino, una delle due barriques è stata trattata con acqua a 80 °C e a 2 atmosfere di pressione prima della tostatura.

Durante i 9 mesi di affinamento, il vino in barriques è stato sottoposto a batonnage settimanali al fine di proteggerlo dall’ossidazione e arricchirlo dei composti rilasciati dalle cellule dei lieviti, elementi cruciali per conferire volume e rotondità al palato. Al contrario, il vino in acciaio è stato immediatamente travasato e ha maturato senza particelle in sospensione, mantenendo così un carattere più verticale e fresco. Dopo il periodo di affinamento, il vino è stato assemblato e imbottigliato, dando inizio al suo periodo di riposo in vetro.